Il displacement (spostamento) è uno dei principali rischi che la criminologia individua in caso di interventi di prevenzione che agiscono sullo spazio o sul contesto della realizzazione del reato: ad esempio, rimuovere l’opportunità che avvenga un crimine, o cercare di prevenirlo modificando la situazione in cui si realizza (come nel caso della Prevenzione Situazionale), non sempre previene effettivamente il crimine, ma talvolta semplicemente lo sposta.
Secondo Felson e Clarke (1998), in particolare, esistono cinque modi principali con cui il crimine si sposta:
– da un luogo a un altro (spostamento geografico)
– da un tempo a un altro (spostamento temporale)
– da un obiettivo a un altro (spostamento di bersaglio)
– da un metodo a un altro (spostamento tattico)
– da una tipologia di crimine a un’altra (spostamento di tipo di crimine)
Nonostante la prima impressione suggerisca che questo spostamento sia sempre negativo, possono esserci alcuni effetti positivi: alcuni studiosi hanno proposto un’altra maniera di guardare al displacement, valutandone gli effetti, in modo da orientare le politiche, anche al fine di un utilizzo consapevole del displacement.
Secondo una classificazione dell’Home Office (Ministero dell’Interno britannico, 1993), si possono avere effetti: – positivi: un crimine è sostituito da uno di tipo meno grave, o da un crimine contraddistinto da un rischio maggiore (quindi meno probabile), da un profitto minore o che causa un danno meno grave.
Lo spostamento è un successo, poiché produce un guadagno netto
– neutrali: un crimine è sostituito da uno della medesima gravità, o da un crimine contraddistinto dallo stesso rischio, profitto o danno – imparziali: alcune azioni possono agire per causare lo spostamento di target, in modo da raggiungere una più equa distribuzione del crimine o da evitare fenomeni di plurivittimizzazione
– negativi: quando un crimine è sostituito da un altro di tipo più grave, o da un crimine contraddistinto da un profitto maggiore, o con conseguenze sociali maggiori
– attrattivi: quando attività e/o luoghi attraggono il crimine da altre aree o attività (ad esempio i “distretti a luci rosse” attraggono clienti da altre zone, ma anche altri tipi di attività criminali)
Va comunque detto che esiste una accesa discussione teorica sulla natura e l’ampiezza del fenomeno del displacement, con molti studi che, nonostante l’esistenza di diversi esempi di apparente spostamento dei fenomeni, ne negano l’automaticità o ne limitano la frequenza e l’impatto. Essendo comunque un rischio costante delle politiche di prevenzione, è un aspetto di cui è necessario tenere conto, quanto meno nel prevederne gli effetti.
Approfondimenti
Felson, M. and Clarke R.V. (1998): Opportunity Makes the Thief: practical theory for crime prevention, Police Research Series Paper 98. London: Home Office Home Office (1993): A practical guide to crime prevention for local partnerships