Sette diverse proposte di legge sono attualmente in discussione alla Camera. Pur con impostazioni differenti, i disegni tendono a valorizzare il ruolo dei governi regionali, con la innegabile considerazione che le Regioni si configurano come gli unici enti intermedi capaci di ricoprire il ruolo di mediazione e raccordo tra istanze propriamente locali e le istituzioni centrali nella promozione di politiche di sicurezza urbana integrata.
VENERDI 20 SETTEMBRE ALLE ORE 10 presso il Palacongressi di Riccione, nell’ambito della 38esima edizione de “Le giornate di Polizia Locale e Sicurezza Urbana”, si svolgerà un costruttivo confronto tra alcune delle amministrazioni regionali più attive nell’ambito della promozione di politiche di nuova prevenzione al quale parteciperanno:
RICCARDO DE CORATO, Assessore Sicurezza Regione Lombardia
VITTORIO BUGLI, Assessore Sicurezza Regione Toscana
CRISTIANO CORAZZARI, Assessore Sicurezza Regione Veneto
GIANNI ROSA, Assessore all’Ambiente Regione Basilicata
MASSIMO MEZZETTI, Assessore Politiche per la Legalità Regione Emilia-Romagna
Dopo i saluti del Sindaco di Riccione, RENATA TOSI, introduce e modera GIAN GUIDO NOBILI, Coordinatore Nazionale Fisu, Delegato per la sicurezza in Conferenza Stato/Regioni. Conclusioni a cura di MATTEO BIFFONI, Sindaco di Prato e Presidente FISU.
Durante il convegno verranno trattati gli aspetti concernenti il tema dell’attesa riforma della polizia locale ma anche la cooperazione tra polizia locale e Forze di polizia dello Stato, l’accesso alle banche dati, comprese quelle del Ministero dell’interno, la valorizzazione dello strumento pattizio tra i diversi livelli di governo.
La partecipazione all’evento, che si svolgerà dalle ore 10 alle ore 13.30 presso la Sala Polissena A, 4° piano del Palacongressi di Riccione, Viale Virgilio, 17 è gratuita per gli associati FISU ma l’iscrizione è obbligatoria e da effettuarsi tramite il sito della manifestazione a questo link
Attraverso la stessa piattaforma sarà possibile stampare il pass d’ingresso e, in seguito, l’attestato di partecipazione.
ABSTRACT
I comuni, le loro aggregazioni e le regioni sono oggi i principali attori che fronteggiano problemi, generati anche a livello globale, quali migrazioni, invecchiamento della popolazione, degrado e insicurezza urbana. Compito delle istituzioni è quello di rispondere in maniera adeguata alle mutate condizioni di welfare e di politica internazionale con strumenti che incentivino la razionalizzazione e la sinergia degli interventi e la reale cooperazione dei diversi attori istituzionali.
Appare ormai incontrovertibile l’evidenza che la prevenzione e la sicurezza del cittadino e del territorio escludono che la sicurezza urbana possa identificarsi con il puro ordine pubblico gestito dallo Stato e dalle Forze di polizia nazionali. Diventa così importante definire e chiarire i ruoli e le necessarie competenze in materia di sicurezza integrata e urbana, curando inoltre la valorizzazione e il rilancio necessari della funzione di polizia locale.
Al ruolo programmatico fondamentale delle Regioni nelle politiche di sicurezza urbana, in quanto enti dimensionalmente più idonei a promuovere, attivare e monitorare efficacemente tali politiche, occorre affiancare la previsione e l’applicazione di livelli minimi essenziali dei servizi erogati dalle polizie locali in termini di prevenzione e prossimità e non solo. Le Regioni tutte saranno quindi chiamate ad attivare adeguati piani formativi per il personale e inoltre a individuare e governare ambiti di aggregazione territoriale minima per i servizi.
Le diverse proposte di legge prendono invariabilmente le mosse da queste considerazioni che integrano gli esiti dell’ampio confronto avviatosi per iniziativa del Forum italiano per la sicurezza urbana (FISU) dal 2001, poi proseguito con il coinvolgimento dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), dell’Unione delle province d’Italia (UPI), delle Regioni, delle organizzazioni sindacali e professionali della polizia locale e dello stesso Ministero dell’interno.
Le proposte di riforma avanzate appaiono simili ed omogenee per quanto concerne l’individuazione delle funzioni, riconducibili alla polizia amministrativa locale, polizia edilizia, polizia commerciale e tutela del consumatore, polizia ambientale, polizia ittico-venatoria. Per quanto riguarda, in particolare, la polizia ambientale ed ittico-venatoria, le relative competenze spettano essenzialmente alle polizie provinciali, le quali, tuttavia, a causa del ridimensionamento delle province, si trovano spesso in una situazione di difficoltà nello svolgimento dei propri compiti. Anche per queste ragioni appare utile valorizzare il compito delle Regioni quale elemento regolatore del sistema.
Le proposte di legge espongono inoltre disposizioni in materia di qualifiche e ruoli del personale della polizia locale e di distinzione di funzioni tra i vari livelli di governo, ravvisando al riguardo la necessità di una disciplina uniforme a livello nazionale, pur riconoscendo un ruolo chiave di regolamentazione agli ordinamenti regionali.
Alcune specifiche previsioni poi, pur contenute in forme parzialmente differenti nelle proposte di legge, sono meritevoli di essere prese in considerazione, quali ad esempio quelle relative all’esenzione dal pagamento del canone per gli apparecchi radio delle polizie locali o alla possibilità di portare armi anche fuori dall’ambito territoriale dell’ente di appartenenza.