Il Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, l’associazione che riunisce cinquanta città e regioni per promuovere la centralità delle Città nelle politiche di sicurezza urbana integrata, è stata protagonista della Conferenza Internazionale “Democrazia, Sicurezza, Città” che si è svolta dal 20 al 22 ottobre a Nizza e che ha visto la partecipazione di oltre 800 esperti europei impegnati a vario titolo nello studio, analisi, elaborazione di innovative politiche e pratiche. “Nel confronto con altre realtà europee si è parlato ovviamente anche dell’impatto della pandemia sulle comunità e sull’economia. Lavorare sulla coesione sociale, sul disagio giovanile, sulla riqualificazione urbana significa intervenire con politiche di prevenzione che integrano azioni di sicurezza urbana in senso stretto” ha affermato il presidente Matteo Biffoni che ha partecipato al Panel dei Sindaci di Venerdi 22 ottobre. IL FISU era coinvolto attivamente, con propri relatori, in una serie di seminari, quali ad esempio “How cities can design and manage safer, more inclusive public spaces” o “Local roots and impacts of organised crime”. La Conferenza è stata anche l’occasione per premiare le buone pratiche emerse dalla selezione delle progettualità promosse dalle amministrazioni locali italiane in tema di sicurezza urbana, risultate vincitrici dell’ultima edizione del Premio Nazionale per la Sicurezza Urbana, un concorso nato nel 2016 proprio per valorizzare le esperienze locali, delle Città, dei territori nel campo della prevenzione della criminalità, del disordine urbano diffuso e della percezione di insicurezza negli spazi pubblici.
L’appuntamento si è incentrato sulla presentazione delle attività svolte nell’ambito dei progetti premiati attraverso il racconto degli amministratori e degli operatori allo scopo di condividere idee, risultati, criticità dei fenomeni affrontati.
Per il progetto, Presidi Positivi, vincitore del concorso e promosso dall’Assessorato sicurezza urbana e dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze, e che ha proposto l’adozione di un approccio intersettoriale per favorire la partecipazione attiva dei cittadini, ed in particolare delle giovani generazioni attraverso il rafforzamento delle attività di presidio del territorio con interventi socioculturali e di educativa di strada, è intervenuta l’Assessore alla Sicurezza Urbana, Benedetta Albanese: “sono orgogliosa di questo riconoscimento, proprio perché credo nell’importanza della condivisione di buone prassi per contribuire alla crescita delle comunità. Il progetto nasce dall’idea di riqualificare e recuperare alcuni spazi urbani, isolati, degradati, periferici e dunque percepiti come insicuri per restituirli alla cittadinanza ed in particolare ai giovani proprio nell’ottica di politiche integrate di sicurezza. Siamo partiti dalla mappatura dei cinque quartieri di Firenze e poi abbiamo individuato iniziative di presidio positivo, di animazione sociale che vedessero giovani e adolescenti protagonisti”. “La ricetta di aggredire il degrado è la via maestra per riconquistare sicurezza e senso di sicurezza nelle città” aggiunge l’Assessore alla Sicurezza della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo, “come Regione abbiamo finanziato anche progetti di videosorveglianza, così come abbiamo investito risorse per progetti sui vigili di quartiere o per corsi di formazione delle polizie locali, ma la rigenerazione dei quartieri è sicuramente il modo migliore per rendere piazze, vie e giardini più sicuri”
“Interpretiamo la sicurezza urbana come attività integrata, a diversi livelli, orizzontale ma anche verticale, tentando di sviluppare percorsi in cui la parte buona della città interagisce con coloro che hanno difficoltà, perché molti di coloro che agiscono la devianza o l’illegalità sono persone che non hanno avuto opportunità. Questo progetto si propone di offrire loro una seconda opportunità e un sostegno a nuovi percorsi di vita” ha affermato il Sindaco Giovanni Gargano nel raccontare il progetto La nuova prevenzione. Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia, secondo classificato, e che è finalizzato a un complessivo intervento di prevenzione terziaria orientata a contrastare la recidività e a garantire maggiore sicurezza territoriale, in particolare, con azioni dedicate nel campo della formazione e dell’accompagnamento all’acquisizione di adeguate competenze lavorative dei detenuti ed ex detenuti della Casa di Lavoro.
Per il progetto Smart insubriae, terzo classificato, selezionato per il coinvolgimento di 27 Comuni su due province, Como e Lecco, per l’integrazione del servizio di polizia locale, rilanciando un’esigenza di riorganizzazione funzionale volta a rafforzare il coordinamento ed ampliamento dei servizi di polizia locale è intervenuto l’Assessore alla Sicurezza Urbana della Regione Lombardia, Riccardo De Corato: “sin dal mio insediamento ho colto la complessità di un tema multidisciplinare come è la sicurezza urbana che vede come interlocutori principali i Comuni che in Lombardia sono oltre 1500 e che si caratterizzano per l’estrema diversità dimensionale e organizzativa. Regione Lombardia ha voluto esercitare appieno il ruolo di ente sussidiario incentivando forme di aggregazione sovracomunali di servizi di polizia locale utili non solo all’ottimizzazione delle risorse ma anche alla qualificazione delle professionalità”. Il comandante del Comune di Como, Vincenzo Aiello dopo essere entrato nel merito delle azioni progettuali ha concluso ribandendo che il ruolo della polizia locale è proprio quello di trovare l’opportunità nelle difficoltà.